domenica 27 marzo 2011

Pistoia 55 - 52 Libertas... urge allungare la panchina.


Parziali: (12-16, 23-24, 40-38, 55-52)
Arbitri: ULDANCK, BALLETTI entrambi di Pisa

Sabato prossimo si riparte: inizia il girone di Ritorno della fase 2 e spero mi perdonerete la presunzione se tento, nonostante la mia incompetenza, di abbozzare un bilancio del girone d'Andata. Cinque partite, 2 vinte e 3 perse... due delle quali per un soffio, e quindi ancor più difficili da mandar giù. Tutte le nostre sconfitte (e anche le vittorie) sono state influenzate da 2 "problemi di fondo" e vari piccoli episodi il cui peso sarebbe stato trascurabile in assenza dei 2 problemi già menzionati e che possiamo grossolanamente indicare come "tiro da fuori" e "panchina corta".
Il tiro da fuori, che si tratti di tiro da 3 o da 2 in "arresto e tiro" mi pare stia assumendo una crescente importanza sia per il ricorso sempre più frequente alla difesa a zona sia per la tendenza apparente in questa fase 2, da parte degli arbitri, di sanzionare con minor rigore i falli commessi sul giocatore che tenta la penetrazione. Ora, non è che ci manchino discreti tiratori... ma la mia sensazione è che nessuno voglia correre il rischio di sbagliare e quindi spesso si preferisce scaricare la responsabilità sul compagno che "chiede palla" (perché lo deve fare) anche se pressato dalla difesa. D'altro canto see è vero che il semplice gesto di tirare, come spesso ricordato dal Coach in allenamento, può liberare il compagno rendendo possibile quel passaggio che prima avrebbe fatalmente portato alla perdita dell'iniziativa, è altrettanto vero che se quel gesto viene sempre e solo abbozzato i difensori non "abboccheranno" più.
Sul problema della "panchina corta" è giusto approfondire quanto già espresso da Mauro: se in partita il Coach preferisce continuare ad affidarsi ad un numero limitato di giocatori, nonostante la fatica e il conseguente calo di lucidità che fatalmente ne ridurrà il rendimento, significa che da quanto ha potuto valutare in allenamento i "panchinari" non hanno ancora raggiunto um livello di affidabilità tale da poterli utilizzare senza che ciò rappresenti un rischio inaccettabile ai fini del risultato. E questo è un problema molto grosso, perché non ci si può permettere di andare a giocare gli Interzona soltanto con mezza squadra o poco più. Ne consegue che l'impegno in allenamento di chi "gioca poco o niente" deve aumentare esponenzialmente ed andare di pari passo con l'umiltà indispensabile ad ogni miglioramento... ci sarà tempo e modo dopo le partite per dare un po' di soddisfazione all'orgoglio. L'allenamento quindi, come chiave per riagguantare la possibilità di infilarsi tra le prime 4 Squadre della Regione... discorso che vale per i "panchinari" ma non solo: anche i "magnifici 7" farebbero bene a tenere a mente in partita quanto hanno fatto fino al giorno prima in palestra... se su Giovanni si forma un grappolo di 3 o 4 difensori ogniqualvolta mette un piede sotto il tabellone avversario con la palla in mano, ciò significa che ci sono almeno 2 giocatori liberi che si devono proporre al nostro lungo per consentirgli un passaggio non eccessivamente a rischio e quindi filare a canestro.
Sulla partita, boccone amarissimo, c'è poco da aggiungere a quanto detto da Mauro: la Libertas ha giocato una buona partita e fa ancora più rabbia averla persa per alcuni sciagurati episodi. Poi è anche vero che qualche decisione arbitrale può averci danneggiato, ma mai quanto gli incredibili svarioni commessi dai gialloblù, che non sono stati tantissimi ma comunque più che sufficienti per rimediare una sconfitta che si poteva e doveva evitare. Ora la missione, tutt'altro che facile da svolgere, è molto facile da enunciare: vincere tutte le partite (si, anche contro la Synergy... perché no?) e ciò che conta sopratutto è mettersi in condizioni di farlo. Buon lavoro, ragazzi.

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