giovedì 9 dicembre 2010

Montecatini 66 - 61 Libertas, c'è qualcosa che non va...

 (Parziali: 13-13, 35-34, 54-45, 66-61)
Arbitri: NATUCCI, VENTURINI entrambi di Lucca


Beh, finalmente ho l'occasione di dissentire in parte dall'analisi, giustamente impietosa ma a mio avviso forse un pelo troppo "tecnica" di Mauro, e di abbozzare un embrione di polemica che spero sia recepita come costruttiva, come è nelle mie intenzioni che sia.
Premesso che non posseggo, com'è noto, nemmeno la milionesima parte della competenza di Mauro Lenti, la brutta sconfitta di ieri mi è sembrata più il frutto di un "handicap" psicologico che di una partita malamente impostata dalle "teste pensanti" (do' per scontata l'affettuosa ironia della definizione, ma mi sorge involontario ma irrefrenabile un dubbio circa l'identità delle "teste non-pensanti"). E sia chiaro che non mi riferisco solo al contraccolpo psicologico della partita di Grosseto, che pure ha sicuramente lasciato il segno, quanto al fatto che la squadra ha palesato (specie in attacco, a mio avviso... ma mi riprometto di verificare sui filmati - non appena li avrò caricati su youtube - la validità di questa mia sensazione) una eccessiva staticità e un'impostazione troppo "rigida" degli schemi di gioco... donde probabilmente quel "palleggio inutile (dannoso)" giustamente rilevato da Mauro.
Forse sbaglio, ma credo sarebbe utile ricordare ai ragazzi che gli schemi che il Coach tenta pazientemente di fargli entrare nella zucca non debbono rappresentare una "complicazione" in più, ma anzi un accorgimento per rendere più semplice la fase di attacco... un po' come una formula matematica magari inizialmente difficile da ricordare rende poi agevole la risoluzione di un'equazione. Lo schema insegnato da Raoul è un "di più" che deve andare a sovrapporsi e adattarsi alla bella impostazione dinamica e fluida appresa da Vincenzo, non la deve sostituire! Così, io credo, si sfrutta appieno l'insegnamento che ognuno dei tecnici che si susseguono in qualità di Allenatore è in grado di dare: con 5 "teste pensanti" in campo (e almeno altrettante in panchina), in grado di posizionarsi correttamente secondo lo schema proposto, ma senza irrigidirsi come dei baccalà una volta raggiunta la prevista posizione. Fluidità, iniziativa, fiducia in se' stessi e nei propri compagni... e volontà di vincere, ovviamente: se i nostri ragazzi ritrovano tra loro, nel gruppo, queste "spinte psicologiche", la crisi cui stiamo assistendo sarà presto un ricordo e l'averla superata un importante passo verso la maturità.

4 commenti:

  1. Forse le "spinte-psicologiche" di cui hanno bisogno i ragazzi sono semplicemente stimoli ed incitamenti, aggredirli addossando a loro la sola responsabilità del pessimo risultato di motecatini mi sembra un tantino inglorioso nei confronti di ragazzi che si impegnano sul campo almeno 6 giorni su 7..

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  2. Un minimale contributo al dibattito (se vuoi pubblicalo sul blog): "Il basket in quanto gioco di squadra è complesso, in quanto sport è semplicissimo. Se i ragazzi riescono a cogliere i "corni" di questa questione, credo che il più sia fatto. Il discorso sulle "teste pensanti" è ovviamente quello che pensi tu (anche se non riguarda solo Giulio) , d'altra parte in questa annata alcuni ragazzi sono particolarmente investiti di questo ruolo e farebbero bene, secondo me, a rendersi conto che questa è solo una grande opportunità per la loro crescita in senso cestistico e la loro chance più concreta per aiutare la squadra, a meno che a loro non interessino altre cose (ci sta anche questo, data l'età).
    Grazie, Mauro

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  3. LA PANCHINA di Jo Nelli

    Alle 10 di mattina, in quell’angolo di parco, il sole lambisce una panchina di quelle che ti fanno venir voglia di sederti solo a guardarla.
    Saverio è seduto lì già da mezz’ora. Legge il giornale. Non mi sembra molto attento a quello che legge. Mi avvicino, mi siedo:
    - ciao Saverio;
    - ciao Mimmo;
    - che leggi?
    - Le solite cose. La crisi, la disoccupazione, gli studenti che protestano;
    - Passano gli anni ma è sempre uguale, non cambia niente. Dice niente delle partite.
    - Quali partite?
    - Le partite di basket;
    - Ma la serie A gioca domani;
    - Ma quale serie A; le giovanili, l’under 15;
    - E stà sul giornale…?
    - Qualche volta…
    - No, non c’è. Ha giocato tuo nipote?
    - Si. Hanno giocato contro Montecatini e hanno perso di 5 punti, 66 a 61.
    - Peccato. Come hanno giocato?
    - Ne hanno giocate di migliori. Però, checche ne dica qualcuno, per me sono quelli di Montecatini che hanno fatto la partita della vita. Gli è riuscito tutto. Tiri da 3, percentuali dalla distanza che raramente si vedono a quell’età. I nostri un piccolo aiuto gliel’hanno dato. Sicuramente potevano prendere qualche rimbalzo in più, e con un po’ più di attenzione certe penetrazioni avversarie potevano, almeno, essere limitate. Comunque…
    - Comunque che…
    - No, dicevo, comunque è sempre un gioco e come tale và interpretato, senza drammatizzare. Ho l’impressione che i ragazzi sentano troppo certe partite e l’aspettativa della vittoria …
    - Chi gli mette pressione?
    - Ma un po’ tutti. Anche certi genitori che dagli spalti invece di rincuorarli, quando le cose vanno male, gli urlano di svegliarsi …di metterci più grinta…
    - Invece…?
    - Invece in quei momenti ci vorrebbe solo un pò più di calma, far girare di più la palla, come facevano l’anno scorso. Comunque oggi giocano contro Siena. Speriamo che la prendano per il verso giusto, per quello che è, solo un gioco e niente di più.
    - Speriamo.
    Il sole è ancora più caldo ed il cielo sempre più azzurro.

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  4. Ragazzi... intanto un bel grazie per i vostri commenti che rendono infine il blog "vivo e partecipe"!
    E poi ancora grazie per il contributo che state dando ad una discussione che con il vostro aiuto mi sembra procedere nella maniera auspicata, ovvero in modo costruttivo: grazie ai due Mauri e grazie alla "panchina" che ci fornisce con l'occasione un brano di alta qualità letteraria (la prossima volta che i caramba mi fanno un verbale penserò a te!).
    Ora proviamo a progredire nel dibattito...
    - Mauro 1: nessuno vuole addossare tutta la responsabilità di una partita andata male ai soli ragazzi che erano in campo. Però se hanno giocato male, credo che sarebbe colpevole tacerlo e ancor più colpevole non tentare di capire "perché" hanno giocato male.
    -Mauro 2: Capisco e non posso che darti ragione... tuttavia, premesso che il ruolo di cui sono investiti Giacomo e Giulio è sicuramente - a questo livello - alquanto ingrato (in pratica non solo sei responsabile del "tuo" gioco, ma anche di quello degli altri quattro...) e meno ricco di soddisfazioni personali (in termini di canestri), vorrei farti notare che la "rigidità-da-schema" cui alludevo si applica anche a loro (e forse più ancora a Giacomo che a Giulio che è più indisciplinato): come spiegarsi sennò che un giocatore scattante come Jacky si fermi e palleggi in attesa che tutti raggiungano la prevista posizione (donde poi l'incremento di palle perse)?
    Quanto a Giulio... beh, essendo lui "duro come le pine verdi" occorrerà da Raoul tanta pazienza, e spero anche tanta fiducia: non credo infatti che sia un caso che il mio virgulto abbia reso al meglio quand'è entrato già "caldo" e gli è stato concesso tempo abbastanza per "organizzarsi" mentalmente.
    -"panchina"... sul fatto che i ragazzi di Montecatini abbiano fatto una partita eccellente hai pienamente ragione... com'è anche vero che i nostri sicuramente "soffrono" il loro gioco più di quello di altre squadre (anche l'andata fu tutt'altro che brillante).
    Sul fatto che sia un gioco, hai anche ragione... ma non è solo quello, è anche una competizione, che proprio loro (i nostri ragazzi) vogliono vincere. E come loro, anche gli antagonisti. Gioco sì, ma anche lotta quindi... cui è giusto contribuire dalle tribune con incondizionato sostegno ed inesauribile incitamento.

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